L’azienda statunitense si prepara al lancio del suo mRNA-1273, un potenziale vaccino contro il Coronavirus. Firmati accordi di fornitura con i governi di tutto il mondo.
Notizie incoraggianti dagli Stati Uniti: il candidato antidoto mRNA-1273 messo a punto dall’azienda Moderna sarebbe idoneo e pronto per essere lanciato in tutto il mondo. “Moderna sta aumentando la sua capacità produttiva globale per essere in grado di erogare circa 500 milioni di dosi all’anno e possibilmente, a partire dal 2021, fino a 1 miliardo di dosi all’anno” ha dichiarato Stéphane Bancel, l’amministratore delegato dell’azienda di biotecnologie.
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La speranza di debellare il Coronavirus potrebbe essere molto più vicina di quel che sembra e potrebbe arrivare dagli Stati Uniti. A quanto pare, il vaccino mRna-1273 – in corso di sviluppo dall’azienda Moderna insieme al National Institutes of Health (Nih) – sarebbe ben tollerato e presto potrebbe essere diffuso su scala mondiale.
A renderlo noto è la stessa azienda Moderna, con sede a a Cambridge, in Massachusetts. L’amministratore delegato dell’azienda di biotecnologie, Stéphane Bancel, ha detto che è in corso la fase 3 di sperimentazione: “E’ arrivato a completamento l’arruolamento di 30mila partecipanti per lo studio ‘Cove’ – ha detto Bancel – che è una pietra miliare importante per lo sviluppo clinico dell’mRna-1273, il nostro candidato vaccino contro il Covid-19”.
I partecipanti allo studio provenivano da fasce di età differenti e soprattutto presentavano un livello di salute diverso: la stragrande maggioranza dei partecipanti ha più di 25 anni, con solo il 5% nella fascia d’età compresa tra i 18 e i 24 anni ma il 42% di essi proviene da gruppi ad alto rischio e sono affetti da malattie croniche che li mettono a rischio di contrarre una forma grave di Covid.
Il vaccino di Moderna, che è in fase di sviluppo con l’aiuto degli Istituti Nazionali di Sanità, contiene materiale genetico, chiamato mRNA, che gli scienziati sperano provochi il sistema immunitario in modo tale da combattere definitivamente il virus.
Il virologo dell’Università San Raffaele di Milano Roberto Burioni, sul sito di divulgazione scientifica MedicalFacts.it da lui fondato, ha commentato così il report di Moderna: “il vaccino appare essere ragionevolmente ben tollerato, una risposta anticorpale neutralizzante più intensa di quella che segue al virus viene indotta in tutti i partecipanti, anche quelli anziani, e anche l’altra parte del sistema immunitario, quello composto da cellule, viene ben stimolato nel modo corretto in tutti i partecipanti. A questo punto bisogna vedere se il vaccino funziona“.
Ora bisognerà attendere solo la prima analisi dei dati, alla quale seguiranno, secondo il virologo italiano, tre possibili scenari: “1) Il vaccino offre una protezione superiore al 74%. Lo studio viene interrotto perché l’efficacia è dimostrata e viene richiesta l’autorizzazione per la commercializzazione; 2) Il vaccino non offre una protezione superiore al 74%, ma non si può ancora dire che non è efficace e così lo studio continua; 3) I dati dimostrano con chiarezza che il vaccino non funziona, a questo punto lo studio viene interrotto perché non sarebbe etico sottoporre altri pazienti a un rischio a questo punto ingiustificato”.
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