L’esame del Dna conferma che è di Iuschra Gazi il teschio ritrovato nei boschi di Serle, in provincia di Brescia.
Arriva la conferma: i resti trovati a inizio ottobre nei boschi di Serle, nel Bresciano, sono di Iuschra Gazi, la ragazzina autistica di 12 anni scomparsa il 19 luglio 2018 durante una gita. L’analisi sui resti è stata effettuata paragonando il Dna con quello dei genitori. “Sono sotto choc. Ora so che Iuschra è davvero morta“, ha commentato il padre.
I resti ritrovati qualche settimana fa nei boschi del Bresciano sono di Iuschra Gazi, la 12enne bengalese affetta da autismo, scomparsa nel luglio 2018 durante un’escursione con la Fobap, Fondazione bresciana assistenza psicodisabili, nei boschi dell’Altopiano di Cariadeghe. A confermarlo è stato il confronto con il Dna dei due genitori della piccola.
“Sono sotto shock” ha dichiarato Mdliton Gazi, il padre di Iuschra. L’uomo non si è mai arreso e ha sempre chiesto di non sospendere le ricerche della figlia: le operazioni per il ritrovamento della 12enne si erano fermate, infatti, dopo soli 10 giorni dalla sua scomparsa: “Se qualcuno l’avesse rapita per favore rilasciatela, riportatela”, supplicava il padre della giovane. Ora, invece, dopo la tragica conferma, all’uomo non rimane che rassegnarsi tristemente: “Ora so che è veramente morta” ha dichiarato in lacrime.
“Nella zona dove è stato trovato il teschio non siamo mai arrivati con le ricerche” ha spiegato il coordinamento della Protezione civile impegnato nel ritrovamento di Iuschra. “E’ una zona impervia, tra rovi e vegetazione. L’area era stata sorvolata solo da droni ed elicotteri. L’uomo non ci poteva arrivare“, spiegano gli esperti.
Il teschio è stato poi trovato a inizio ottobre da un cacciatore, probabilmente dopo che era stato trasportato da animali selvatici in un punto maggiormente accessibile. La Procura di Brescia ha già disposto il nullaosta alla sepoltura dei resti di Iuschra.
In questi anni, nel mentre, l’accompagnatrice della Fobap Onlus – l’associazione organizzatrice della gita – che aveva il compito di controllare la bambina e che, invece, la perse di vista, è stata condannata a un anno e otto mesi col patteggiamento.
L’ipotesi più accreditata degli inquirenti è che la piccola sia caduta in un crepaccio, per poi perdere la vita lentamente a causa della mancanza di cibo e acqua. A nulla è servito l’uso di droni, cani molecolari.
Gazi Zannatul Iushra, classe 2006, avrebbe compiuto 14 anni a dicembre.
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