Coronavirus, chi sono i No Lockdown che dalle proteste di Napoli stanno infiammando l’Italia. C’è chi vede camorra, fascisti o solo commercianti stanchi
Dei mesi della pandemia (forse, purtroppo, anni) certamente venerdì 23 ottobre sarà ricordata come una data che fa da spartiacque. Le proteste di Napoli partite quando nel pomeriggio il governatore della Regione De Luca aveva annunciato di voler il lockdown, prima ancora che entrasse in vigore il coprifuoco previsto dalle 23 di quella stessa sera, hanno lasciato un solco indelebile che dal Sud va verso il Nord e in altre direzioni del paese.
ieri sera ancora a Napoli, nel quartiere signorile e “alto” del Vomero, un’altra manifestazione, molto più silenziosa di quella di venerdì. A Salerno invece le cose sono andate un po’ diversamente con il corteo che si è diretto verso la casa del governatore con qualche cassonetto capovolto e un denunciato.
Ma chi sono i manifestanti? Non vogliono un nuovo lockdown, commercianti, autonomi, professionisti ma anche titolari di piscine e palestre che vogliono garanzie per il futuro visto che in alcuni casi stanno ancora attendendo i bonus e la cassa integrazione della prima ondata di Virus. Ma a quanto pare non sono solo loro a scendere in piazza.
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Ieri sera De Luca a Che tempo che fa ha detto che non è vero che quella gente è scesa in strada per l’annuncio del lockdown e che lui era già a conoscenza dell’evento da una settimana, puntando il dito contro antagonisti, camorra e neofascisti. Per quanto riguarda la criminalità organizzata la presenza di essa è certa anche se la piazza era spontanea e veramente stanca di fare sacrifici, chiesti sempre agli stessi. La camorra è a suo agio dove c’è disagio per potersi infiltrare come benissimo fa fare.
A Il Mattino il procuratore nazionale antimafia Alfonso Cafiero De Raho ha commentato che venerdì in piazza c’era un mix di “hoolingan da stadio, gruppi anarcoinsurrezionalisti o a estremisti di destra” com’è successo sabato a Roma. Anche il presidente della Commissione parlamentare Antimafia Nicola Morra ha parlato di camorra in strada.
Questa sera si manifesta a Torino alle 20.30 in piazza Castello e mezz’ora dopo in pizza Vittorio Veneto ma soprattutto su quest’ultima si accendono i riflettori perché pare possa essere un’iniziativa che coinvolge estremi diversi. La rabbia c’è come quella del commerciante che ha già fatto fronte a delle spese per riaprire a maggio ma c’è certamente anche chi vuole “sporcare” proteste legittime per portare a sé vantaggi economici o nuova linfa politica. I contestatori non hanno quindi un’anima sola e tra loro è sceso in piazza anche chi lo aveva già fatto negando l’esistenza del virus. Tutto questo accade mentre il Covid-19 avanza, le strutture ospedaliere sono piene, lo Stato fa poco o lentamente e la paura della fame uccide quanto il contagio.
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