Nel suo libro Vite senza paura, l’attrice Maria Grazia Cucinotta rivela un episodio scioccante della sua vita: un’aggressione subita a soli 20 anni.
L’attrice è sempre stata in prima linea nella lotta alla violenza di genere, tanto da aver fondato nel 2019 una onlus, Vite senza paura, in cui collaborano molte professioniste come psicologhe, magistrate e avvocate. Prima di diventare una vera e propria paladina però, Maria Grazia è stata anche vittima di violenza. Un episodio che l’ha profondamente cambiata e che oggi, a 52 anni, racconta per la prima volta.
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L’attrice ha raccontato l’episodio nel suo nuovo libro Vite senza paura, uscito qualche giorno fa ed edito da Mondadori. Il fatto risale a quando Maria Grazia aveva appena 20 anni, faceva la modella e da poco si era trasferita nella ville lumière: “Mi trovavo in trasferta a Parigi – ha raccontato l’attrice a Diva e Donna – Stavo andando a fare un provino per una pubblicità”.
L’attrice continua il suo racconto agghiacciante: “Sono entrata nel portone di quel palazzo in cui avrei dovuto fare il provino. Lì dentro insieme a me è entrato anche uno sconosciuto in giacca e cravatta. Come tutte le donne sono crescita con l’abitudine di guardarmi alle spalle, ma non ho avvertito una sensazione di pericolo”. E invece, quel pericolo c’era eccome ed era pronto a fare ciò che di peggio si possa fare ad una donna.
“Mi ha preso di sorpresa, ha cercato di strapparmi la felpa e gli abiti. Sono scappata, e lui mi ha inseguito per le scale”. L’attrice racconta poi di essere riuscita fortunatamente a scappare e rifugiarsi in casa, anche se le mani di quell’uomo continuavano a battere forti sulla porta chiusa e ben serrata. “Tutto è durato un attimo, ma cose del genere non le dimentichi così facilmente” ha detto Maria Grazia.
La Cucinotta racconta di essersi immediatamente rivolta alla polizia per denunciare ma qui non ha trovato né conforto e né giustizia. “Fin da ragazza, fra i miei valori c’era la fiducia nelle istituzioni. Ho denunciato alla polizia, ma non ho trovato la risposta che mi aspettavo nelle forze dell’ordine. Mi sono quasi sentita accusata di essere stata io, in qualche modo, a provocare quel gesto violento”.
L’attrice messinese specifica che nel giorno della violenza non indossava abiti provocanti ma una tuta e una felpa. Nonostante ciò, la prima insinuazione della polizia è stata: “Sei un tipo mediterraneo, sei provocante“. Una risposta inaccettabile e anche offensiva perché “anche se una donna viene aggredita mentre va in giro in minigonna è inaccettabile un atteggiamento del genere” dice Maria Grazia.
Quella subita da Maria Grazia è stata un’esperienza che definisce “paralizzante”, capace di portarti a scelte anche pericolose: “Pensi a quello che potrebbe succedere e la paura ti fa prendere decisione affrettate. Ho pensato anche di voler prendere un porto d’armi“.
L’idea è stata subito abbandonata e dal trauma, invece, è nato un progetto bellissimo e pieno di speranza, la onlus Vite senza paure, che si occupa di sostenere “chi non è riuscita a salvarsi da una violenza” attraverso il lavoro di professioniste dell’arte, del diritto, della medicina e dell’imprenditoria.
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