La cantante, risultata positiva al Covid proprio ieri, aveva consigliato di evitare “i ristoranti e i luoghi affollati” per limitare il rischio di contagio. Sul web le sue frasi hanno scatenato un’ondata di insulti.
“Forse l’ho preso ad una cena dove tutti erano senza mascherina, evitate luoghi affollati”. E’ bastata questa semplice frase a scatenare una vera e propria bufera social. I consigli dati dalla cantante Nina Zilli, evidentemente non sono piaciuti al popolo web che l’ha riempita di insulti e di volgarità. “Proclama che aiuta i Ristoratori. Complimenti”, “Forse l’hai preso da quello a cui hai fatto … orale”, “Vai in giro tutto il giorno, notte compresa, poi ci fai la morale di stare a casa. Bella moralista”, alcuni dei commenti social.
Nina Zilli e la furia degli haters
Colpita non solo dal Coronavirus ma anche dalla furia degli haters. Dopo che era risultata positiva al tampone del Covid, la cantante Nina Zilli aveva ipotizzato su Instagram che il contagio fosse avvenuto all’interno di un ristorante. “Forse l’ho preso ad una cena. Al ristorante erano tutti senza mascherina. Evitate i ristoranti e i luoghi affollati” aveva scritto nelle sue storie la Zilli. E tanto è bastato a scatenare una vera e propria bufera social.
“Forse l’ho preso a una cena. Evitate i luoghi affollati”
Sembra che questa semplice e normale frase,in questo posto di profili fake e haters,sia una cosa mostruosa.😳Proteggiamo i più fragili in questo momento.
Voi Mi fate https://t.co/faHMaWHbnq più mi odiate,più mi sento forte— Nina Zilli (@ninazilli) October 19, 2020
Secondo molti, infatti, la cantante avrebbe incolpato la categoria dei ristoratori come i responsabili della diffusione del virus. Oggi, su La Stampa, Nina Zilli è intervenuta spiegando che le sue parole non devono essere assolutamente intese come un attacco alla categoria, per altro già colpita duramente dalle restrizioni dei Dpcm: “Il problema è che avendo scritto che ho preso il Covid dentro un ristorante sono stata subissata di commenti ‘non proprio gentili’ sulla mia persona e sul mio modo di reagire. Io non ho mai incolpato nessuno. La mia intenzione era ed è quella di tutelare le fasce più fragili e sensibilizzare coloro che frequentano luoghi pubblici”.
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