E’ morta Lea Vergine: ieri la scomparsa del marito Enzo Mari
Lea Buoncristiano, meglio conosciuta con il nome d’arte di Lea Vergine è morta questa mattina all’ospedale San Raffaele di Milano dove, meno di 24 ore fa, era spirato il marito, il famoso designer Enzo Mari. I dettagli.
Lea Vergine ed Enzo Mari muoiono a 24 ore di distanza
La storia se non fosse drammatica avrebbe uno sfondo di romanticismo, Lea non ha voluto passare nemmeno un giorno senza il suo Enzo. Conosciuto a metà degli anni 70 erano compagni di vita dal 1976, dalla loro unione è nata Meta. Le cause del decesso, in tutti e due i casi, sono dovute a complicazioni legate al coronavirus Covid-19. “L’arte non è necessaria – ripeteva spesso Lea – è il superfluo, quello che ci serve per essere un po’ felici o meno infelici è il superfluo”.
La carriera di Lea ed Enzo
Lea Vergine, nata nel 1938 a Napoli, era una una delle principali figure della critica d’arte italiana ed europea. Grande studiosa dei nuovi linguaggi visivi e della body art di cui ha composto uno dei manuali fondamentali, ancora oggi utilizzato nelle migliori accademie italiane, “Il corpo come linguaggio. Body Art e storie simili”. Ha collaborato con personaggi del livello di Gillo Dorfles, Arturo Schwartz, Camilla Cederna. Enzo Mari era invece sull’altro “lato della barricata” come sosteneva nelle rare interviste concesse. Nato a Novara nel 1932 si è distinto sia come filosofo concettuale che come designer. Ha vinto per cinque volte il “Compasso d’oro” il prestigioso premio che viene assegnato dall’Associazione per il disegno industriale. Nel 2000 è stato insignito del Royal Designers for Industry, il premio conferito dalla Royal Society for the Encouragement of Arts, Manufactures and Commerce, ONG inglese fondata nel 1574 per l’incoraggiamento delle Arti, della Manifatture e del Commercio. Mari ha all’attivo più di 1500 opere di design industriale suddivise tra aziende di livello come Alessi, Danese, Olivetti, Ideal Standard e Robots.
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