29 anni, un sorriso magnetico e lo sguardo fiero di chi sa cosa vuole dalla vita. Chi è Pietro Castellitto, promessa del cinema italiano.
Figlio del celebre attore e regista Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini, Pietro Castellitto è la rivelazione dell’ultima Mostra del Cinema di Venezia, la prima in era Covid. Con il suo primo film da regista “I predatori” ha ricevuto una standing ovation di 10 minuti e il Premio Orizzonti per la Migliore Sceneggiatura.
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Chi è Pietro Castellitto
Nasce a Roma nel 1991. Figlio del celebre, anzi celeberrimo, Sergio Castellitto e di Margaret Mazzantini, Pietro muove i primi passi nel cinema in verde età: a soli 13 anni viene diretto dal padre in una piccola parte del film Non ti muovere (2004) – tratto dal romanzo omonimo della Mazzantini -, poi ne La bellezza del somaro (2010) e infine in Venuto al mondo (2012).
A soli 22 anni rompe i ponti con la recitazione e si dà alla regia: “Quando smisi di fare l’attore capii che il regista era un mestiere che mi apparteneva di più. Non mi sentivo più nel mestiere di attore: alcune cose non andavano, ero giudicato male, percepivo una ferocia di giudizio senza che ci fossero, però, dei motivi validi” ha dichiarato Pietro in un’intervista recente all’Huffington Post.
Il suo primo film da regista, “I predatori”, è stato presentato quest’anno alla 77ª Mostra del Cinema di Venezia, registrando non solo un’ovazione inaspettata, ma anche il Premio Orizzonti per la migliore sceneggiatura. Un film ironico, grottesco, surreale, “un film drammatico che fa ridere, ma anche un film comico che fa piangere” spiega il giovane regista.
“I predatori”: di cosa parla il film esordio di Pietro Castellitto
L’esordio del giovane Castellitto è un film ambizioso, che sborda qualsiasi stereotipo e qualsiasi parametro insegnato dai manuali di sceneggiatura. “L’idea era quella di costruire un contenitore che mi permettesse di esprimere le mie speranze, la mia rabbia, la mia ironia, la mia visione” ha spiegato Pietro.
“I predatori” – prodotto da Domenico Procacci e Laura Paolucci e distribuito da 01 Distribution – uscirà nelle sale il 22 ottobre e mette a confronto i personaggi di due famiglie completamente diverse, i Pavone e i Vismara: intellettuale, ricchi, borghesi i primi; proletari, fascisti e incolti i secondi. “I personaggi – precisa il giovane regista – lottano per la propria libertà cercando di invertire il corso della propria vita senza però averne gli strumenti”.
Nel film, Pietro Castellitto è anche attore e interpreta Federico, il protagonista principale della storia. Gli occhi di Federico ci mostrano uno scontro generazionale e culturale nella giungla metropolitana, i vizi e le ipocrisie dell’Italia di oggi. Un Paese, il nostro, che il giovane regista non stenta a definire difficile, “un Paese che può frustrarti e alienarti anche se ha delle risorse incredibili”.
“La mia fortuna è stata quella di essere figlio di…”
Con due genitori così importanti, diventa difficile e anche inevitabile il confronto. A tal proposito, Castellitto Jr. ha spiegato di essere stato spesso giudicato a priori per l’essere “figlio di”: “ho subito la frustrazione della retorica, di gente che ti giudica senza sapere come va il mondo. Gente che ti giudica senza sapere nulla, che trova sempre la risposta facile ai propri fallimenti, che ti dice che ce l’hai fatta perché sei ‘figlio di’ oppure che non vali per lo stesso motivo”.
Ma Pietro, in realtà, spiega di non aver mai sofferto per il successo di mamma Margaret e di papà Sergio, anzi: “La mia fortuna è stata proprio quella di essere figlio di Sergio e di Margaret, le mie guide, i miei punti di riferimento. Per quanto riguarda il mio lavoro, potrei fare una lista di ‘figli di’ che ci provano, ma che non ci riescono. Fare un film è una cosa serissima, non basta essere ‘figlio di’”.
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