Coronavirus, Il virologo dell’Università di Padova Andrea Crisanti non esclude le chiusure tra due mesi: “Dobbia fermare il virus”
I casi da coronavirus aumentano sempre più, i contact tracing riescono a fare sempre meno tamponi entrando in un circolo vizioso che fa aumentare la trasmissione del virus. Sono queste in sintesi le parole del virologo Andrea Crisanti dell’Università di Padova intervenuto a Studio24 di Rai News e che non esclude che a Natale ci possa essere un nuovo lockdown.
Nel periodo delle festività il medico e docente crede sia “nell’ordine delle cose” un periodo come quello vissuto tra marzo e maggio. Parlando dei nuovi provvedimenti dice che hanno lo scopo di far calare i contatti non protetti tra le persone e solo tra circa quindici giorni sapremo a quali risultati hanno portato.
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Coronavirus, Crisanti: “Dovremmo resettare il sistema”
La nuova fase dell’epidemia. “Tra 15 giorni si rischiano oltre 10mila casi” #Crisanti #Studio24 https://t.co/qG7bEHws34
— Rainews (@RaiNews) October 14, 2020
Misure comportamentali quelle messe in atto dalle nuove disposizioni utili certamente ma ancor di più sarebbe bloccare il virus ed è questo che che serve secondo il professore. L’augurio è che tra due settimane “non vorrei trovarmi a discutere di 10mila casi al giorni“.
Una nuova chiusura servirebbe per resettare il sistema: così il virus abbasserebbe la sua forza di trasmissione e s potrebbero aumentare i contact tracing.
Secondo il bollettino diffuso ieri, i nuovo contagi in ventiquattr’ore sono stati 635 su 7720 tamponi effettuati. I morti registrati sono 6 ma c’è la precisazione che questi decessi sono avvenuti negli ultimi tre giorni.
I guariti, sempre considerando le ultime ventiquattr’ore, sono 77 sui complessivi 7564 dall’inizio della pandemia. Da qualche giorno la Lombardia ha scavalcato la Campania nella triste classifica delle regioni con più contagiati.
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