Pochi giorni prima della cerimonia per la Beatificazione di Carlo Acutis, il ragazzo di 15 anni morto nel 2006 di leucemia fulminante ma già in odore di santità, la mamma, la signora Antonia Salzano, ha raccontato in un’intervista pubblica qualche aneddoto sulla Vita del ragazzo. Ascoltiamo insieme la sua serena e profonda testimonianza.
Ricordiamo che dal 10 ottobre, per espresso volere di Papa Francesco, Carlo Acutis è salito agli onori degli altari, sarà il Patrono del Web, i suoi molti seguaci lo definiscono “l’influencer di Dio”. Lo stesso Sommo Pontefice ha speso parole importanti: “La testimonianza del beato Carlo Acutis – ha scritto Papa Bergoglio su Twitter – indica ai giovani di oggi che la vera felicità si trova mettendo Dio al primo posto e servendoLo nei fratelli, specialmente gli ultimi”.
Ma meglio di tutti può raccontarlo solo mamma Antonia Salzano. Ecco la sua testimonianza.
I segni premonitori “Io mi aspettavo che Carlo diventasse Sacerdote – ha esordito mamma Antonia nell’intervista – ma un giorno andammo da un sacerdote a Bologna che ci disse che Carlo aveva una missione speciale per la Chiesa. Così come una volta, camminando per Assisi, ci fermo una Suore e ci disse che Carlo era un bambino speciale per la Chiesa”
La pesca del santino. “A Milano esiste una tradizione, ogni 31 dicembre si pesca il santino. Il santo che esce dalla pesca sarà quello che ti guida tutto l’anno. Carlo sin da piccolo prendeva sempre la Madonna, Gesù o la Sacra famiglia. E questo non sfuggiva alle attenzioni nostre e dei sacerdoti. Nel 2006, l’anno che è morto ha preso Sant’ Alessandro uno dei patroni della gioventù. Tutti rimanemmo sorpresi. Carlo è morto il giorno di Sant’Alessandro. Il Signore da continuamente dei segni e questi servono ad un genitore che perde il figlio come è successo a me per individuare il disegno superiore”.
La malattia e la morte di Carlo “Noi non abbiamo avuto nemmeno il tempo di ragionare su cosa stava succedendo. Di certo pochi giorni prima della morte era influenzato, come molti nella sua classe, e disse che offriva la sofferenza al Papa e alla Chiesa per non fare il Purgatorio. Lui aveva già fatto la sua offerta. Carlo diceva sempre che sarebbe morto per una vena scoppiata nel cervello ed è stato proprio questo a determinare la morte. Diceva sempre al domestico che sarebbe stato giovane in eterno e che se ne sarebbe andato al raggiungimento dei 70 kg di peso. Per lui la morte era la cosa più bella perché gli permetteva l’incontro con Gesù. La bellezza della Terra è nulla davanti a Dio. Con la morte inizia la vera vita”.
La sofferenza. “La differenza per noi Cristiani, per noi Cattolici è che offriamo queste croci che vengono trasfigurate e diventano Santificazioni, Doni, Grazie. Se la vivi come occasione di santificazione guadagni il Paradiso. Carlo mentre stava male sorrideva e diceva che c’è gente che sta peggio. E lui stava male tanto aveva i reni bloccati, emorragie interne, sofferenza atroci. Mi ha detto poco prima di andarsene ‘da morto ti darò tanti segni'”
La beatificazione “Carlo è apparso a tante persone, ha dato segni. E’ apparso e ha fatto miracoli. Uno di questi è stato preso ad esempio dalla Congregazione dei Santi. Lo ha analizzato e i medici all’unanimità hanno dato l’approvazione. Grazie a questo sarà Beatificato. Ma già durante il suo funerale era accaduto qualcosa. Una donna malata di tumore lo ha pregato li ed è guarita. Una donna di 44 anni che non poteva avere figli ha avuto una bambina. Carlo si era fatto la fama di santità e lo aveva capito già li al funerale che era speciale. In Chiesa e fuori dalla Chiesa c’erano persone di tutte le fedi fuori. Persone con cui aveva fatto amicizia. Era una freccia della Carità che toccava il cuore”.
Chiesa ed Eucarestia “Carlo era legatissimo alla Chiesa. Diceva sempre che chi critica la Chiesa critica se stesso. Perché siamo un corpo unico con Cristo in testa e se facciamo un peccato lo riversiamo sui fratelli. Dobbiamo domandarci cosa possiamo fare noi per la Chiesa e non cosa la Chiesa fa per noi. La Vita di Carlo è il trionfo della Chiesa sulla Terra. La testimonianza della necessità dell’Eucarestia. Carlo diceva sempre che è l’autostrada per il Paradiso. Il Signore vuole che l’Eucarestia torni al centro della Vita. Dobbiamo fare l’Adorazione che tra l’altro ci permette di lucrare l’indulgenza plenaria. Se lo facciamo Lui è contento perché, anche se ci distraiamo, è atto d’amore. La Fede in Dio, nella Chiesa non deve essere sensazionale. Non serve andare dietro alla visioni, Beato chi crede senza vedere, ci basta l’Eucarestia. Molti la tengono a portata di mano ma non la praticano”
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