Il bollettino del Dipartimento Nazionale della Protezione Civile segnala per oggi, 11 ottobre, allerta meteo di livello giallo per dodici regioni su venti, una vera e propria ondata di maltempo, pertanto, si sta abbattendo sull’Italia ma non tutto il male viene per nuocere, come segnala la Coldiretti in una nota di stampa, le abbondanti piogge, infatti, stanno creando le condizioni favorevoli per la crescita dei funghi. Piatto prelibato della cucina tricolore. Vediamo i dettagli.
Come detto l’arrivo delle vere piogge autunnali scatena in Italia la corsa alla raccolta di porcini, chiodini, trombette e finferli oltre alle decine di specie tipiche di alcuni degli 11,4 milioni di ettari di bosco che si dipanano nel territorio. I funghi in questo periodo dell’anno nascono in abbondanza favoriti dalla temperatura all’interno dei boschi attestata tra i 18 e i 20 gradi, più alta di 1,05 gradi rispetto alla media, a cui si aggiungo piogge importanti, ma non torrenziali come nei giorni scorsi. Le raccolte si prevedono abbondanti nelle valli sotto le Alpi e lungo la dorsale degli Appennini. “Le precipitazioni non torrenziali – sottolinea la Coldiretti – erano attese dagli appassionati della raccolta dei funghi come manna dal cielo”
Sempre la Coldiretti ci ricorda che i boschi in Italia ricoprono circa il 40% del territorio e la raccolta di funghi, cosi come la caccia, rappresenta un presidio di controllo di questo importante elemento dell’ecosistema italico. Gli appassionati che attraversano i boschi sono delle vere e proprie sentinelle contro il degrado. Per non tacere del fatto che sviluppano un turismo lento e a basso costo che svolge una funzione di supporto economico alle economie locali. Immaginate solo le migliaia di bar e ristoranti che acquistano e rimettono in circolazione sotto forma di piatti prelibati le migliaia di funghi raccolti.
La Coldiretti ricorda, infine, che la raccolta di funghi richiede preparazione, conoscenza e rispetto rigoroso delle regole e delle norme previste a livello nazionale e dei vari Enti locali presenti nel territorio nazionale. “Non fidarsi dei detti e dei luoghi comuni – sottolinea con forza l’associazione di categoria degli agricoltori diretti – in caso di dubbio è obbligatorio far vedere i funghi raccolti alle Aziende sanitarie locali e alle associazioni micologiche“. Per il resto, utilizzare sempre un cestino di vimini al fine di far ricadere in terra le spore dei funghi raccolti, sono la miglior “semina” per nuove raccolte, gambe in spalla e, quando avete la certezza di aver raccolto un prodotto commestibile, buon appetito.
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