Bassano, su Snapchat il piano per uccidere i genitori: incubo sfida social

Bassano svela su Snapchat il piano per uccidere i genitori

Bassano piano uccidere genitori

La notizia è di quelle che fanno raggelare il sangue e che aprono inquietanti interrogativi sull’uso delle chat, Snapchat in particolare, e dei social network in generale, una coppia di fidanzatini di 15 anni di Bassano del Grappa, comune di 43.000 abitanti in Provincia di Vicenza, stava progettando un piano per uccidere i genitori di lei. Vediamo insieme gli inquietanti dettagli della vicenda.

I precedenti di Pietro Maso e di Erika ed Omar

La mente vola subito ai drammatici fatti di Montecchia di Crosara e al gesto di Pietro Maso, per non tacere delle similitudini con il delitto perpetrato da Erika e Omar, ma la sostanza rimane la stessa. Una coppia di giovanissimi, in un gruppo segreto sul popolare, soprattutto tra gli adolescenti, Snapchat aveva organizzato, nei minimi dettagli, il piano per uccidere la madre e il padre della ragazza. A fermarli, per fortuna, un amico delle coppia che, venuto a conoscenza della chat e inteso che non si trattava di un gioco, ma di un proposito reale, si è rivolto alle forza dell’ordine. I fatti risalgono allo scorso luglio ma, l’azione che ha messo in moto i Carabinieri e i servizi sociali, ha dato i suoi frutti solo ora.

Bassano, sventato il piano per uccidere i genitori

Il piano è stato sventato e i ragazzi quando sono stati contattati hanno negato con forza “non lo faremmo mai”. Ma il dubbio potente che si è instillato negli investigatori è che i due adolescenti possano essere stati plagiati e indotti all’azione da un gioco social. E qui l’inquietudine sale.

Jonathan Galindo in salsa vicentina

Come rivela la stessa Procura dei minori di Vicenza le indagini si stanno muovendo a 360 gradi, soprattutto sugli smartphone e sui pc della ragazza. L’obiettivo degli inquirenti è quello di capire se dietro il drammatico piano non ci sia un Jonathan Galindo in salsa vicentina, il gioco social che istiga i giovani e i giovanissimi a commettere atti e gesti impensabili in una condizione normale. E’ recentissimo l’inspiegabile suicidio del bimbo di 11 anni che “doveva andare con l’uomo nero”. Non si esclude l’azione di una setta satanica. Saranno gli investigatori a dipanare la questione. Nel frattempo, come riporta l’edizione oggi in edicola del Corriere della Sera i genitori della ragazza, le potenziali vittime, si sono messi a completa disposizione della Autorità per capire cosa ha spinto la figlia a pensare una azione tanto assurda quanto crudele.

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