Napoli, sparatoria tra ladri e Polizia: muore un rapinatore di 17 anni
E’ finito male, malissimo, il tentativo di rapina ai danni di tre giovani perpetrato la scorsa notte a Napoli da una coppia di malviventi, uno dei ladri è rimasto ucciso nello scontro a fuoco con la Polizia, mentre l’altro è rimasto lievemente ferito, quest’ultimo è il figlio di Gennaro De Tommaso meglio noto come Genny la Carogna. Vediamo i dettagli
I fatti
Sono le 4.25 di mattina a Napoli, in zona Via Duomo, quando due malviventi a bordo di uno scooter, rispettivamente di 17 e 18 anni aggrediscono a mano armata tre automobilisti. Siamo in zona portuale, una delle zona più complesse e ad alto rischio criminalità della città. La scena è terribile i due giovani rapinatori sono aggressivi e determinati ma qualcosa va storto e un passante riesce ad allertare la Polizia di Stato.
La sparatoria
Le volanti dei Falchi intervengono prontamente ma i due rapinatori anziché desistere e fuggire reagiscono e si scatena un conflitto a fuoco. Nel corso dell’azione, si legge in una nota della Questura, uno dei due rapinatori, quello più giovane è rimasto ucciso.
—>>> Leggi anche Napoli, lite per una ragazza finisce male: tre feriti
Nel tentativo di rapina ferito il figlio di Genny la Carogna
L’altro malvivente è rimasto invece ferito, in modo non grave, ed è stato prontamente arrestato. Si tratta di un ragazzo di 18 anni ed essendo maggiorenne sono state rese note le generalità. L’autore della tentata rapina a Napoli ha un cognome famoso nel mondo del crimine, si chiama De Tommaso ed è il figlio di Gennaro noto alle cronache come “Genny la Carogna”.
Chi è Genny la Carogna
Il De Tommaso è un ex capo tifoso del Napoli legato ai clan di Forcella, gruppo criminale dal quale si è dissociato divenendo collaboratore di giustizia. Azione che gli è valsa uno sconto di pena da 20 a 7 anni per i reati ascritti. Genny la Carogna è assurto agli “onori” della cronaca quando, la sera del 3 maggio 2014, condusse la “trattativa” con l’allora capitano del Napoli, Marek Hamsik, per disputare “senza incidenti” la finale di Coppa Italia fra gli azzurri e la Fiorentina. Era il giorno degli scontri sfociati con l’omicidio di Ciro Esposito. Gennaro De Tommaso divenne il simbolo di quel dramma, fotografato a cavalcioni degli spalti dello Stadio Olimpico di Roma.