Peschereccio sperona nave della Guardia di Finanza che aveva imposto l’alt per un controllo: arrestato il comandante dell’imbarcazione
Inseguimento e spari in mare questa mattina al confine tra le acque internazionali e quelle territoriali italiane. Un peschereccio tunisino è stato avvistato dalla Guardia di Finanza mentre a circa nove miglia da Lampedusa stava praticando probabilmente pesca illegale.
All’invito a fermarsi per un controllo l’imbarcazione ha cambiato rotta e ha provato ad allontanarsi. A quel punto è cominciata la corsa con tanto di spari d’avvertimento e nella fuga il peschereccio ha speronato una motovedetta italiana.
Sono state fatte delle manovre per impedire l’abbordaggio delle fiamme gialle mettendone a rischio l’incolumità. Una volta raggiunto il peschereccio il comandante è stato arrestato in coordinazione con il Procuratore Capo di Lampedusa Luigi Patronaggio. L’imbarcazione è stata portata sull’isola.
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Peschereccio sperona nave, le accuse al comandante arrestato
Unità Gdf ha aperto il fuoco contro peschereccio tunisino.
Non si era fermato e pare avesse speronato unità Guardia Costiera o Gdf
Sparati numerosi colpi.
Dirigono ora su Lampedusa. pic.twitter.com/Eddu96ff03— Marco (@marcotelecono) September 30, 2020
Mohanel Anmed è il nome del peschereccio che questa mattina è stato protagonista con la Guardia di Finanza in un episodio da scena di guerra navale. L’inseguimento è durato qualche ora e sono stati chiamati come rinforzi il Pv 7 Paolini del comando operativo aeronavale e una vedetta del reparto di Vibo Valentia.
La scena è stata filmata dall’agenzia europea Frontex. Al comandante sono ora contestati i reati sono resistenza e violenza a navi da guerra ma anche il rifiuto di obbedire a nave da guerra.
Tra le disposizioni c’è stato anche il sequestro delle reti usate prima dell’alt al quale è seguito il rifiuto.
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