“Mi ero stancato della musica nel senso che mi ero stancato di tutto ciò che accadeva attorno a quel mondo”, ha raccontato Maurizio Vandelli.
Oggi 29 settembre c’è una canzone che risuona nella mente di più generazioni, una canzone che ha fatto la storia della musica leggera italiana composta nel 1966 da Lucio Battisti e Mogol. Ma a portare quel brano al successo fu un gruppo storico, ovvero gli Equipe ’84, la cui formazione era capitanata da Maurizio Vandelli. Il primo successo del gruppo fu Ho in mente te, sempre composto da Battisti e Mogol.
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Portò al successo 29 Settembre: ecco Maurizio Vandelli
Poi arrivarono altri grandi successi, fino al 1977 quando ‘Il Principe’, come veniva soprannominato Vandelli, non decise di intraprendere la carriera da solista. Modenese classe 1944, sposato con Stella e papà di Andrea, grande tifoso interista, ancora oggi Maurizio Vandelli è un personaggio molto popolare. In anni recenti, ha anche composto un nuovo disco con Shel Shapiro, ex leader dei Rokes. Ma non è sempre stato tutto così facile per lui.
“Mi ero stancato della musica nel senso che mi ero stancato di tutto ciò che accadeva attorno a quel mondo”, ha raccontato Maurizio Vandelli in una vecchia intervista in cui spiegava il suo allontanamento dalle scene per una decina d’anni. Un mondo, raccontava, fatto di speculazioni e che all’ex leader dell’Equipe ’84 non piaceva. Il ritorno sulle scene fu comunque contrassegnato da alti e bassi, con una sola grande certezza. Ogni anno, il 29 settembre, generazioni di italiani si ritrovano a canticchiare, a volte senza nemmeno accorgersene: “Seduto in quel caffé, io non pensavo a te…”.
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