Elezioni regionali il PD esulta per una sconfitta
Si sta, lentamente, posando la polvere del duro scontro andato in scena la scorsa settimana per le elezioni regionali e a distanza di qualche giorno è finalmente possibile analizzare i numeri e i risultati senza incappare nel surplus di propaganda che le forze politiche mettono in campo, ha davvero vinto il PD o ha subito una sconfitta ? La Meloni è veramente la trionfatrice ? il Movimento 5 Stelle è scomparso o è un abbaglio collettivo ? Salvini si è ridimensionato oppure no? Scopriamolo insieme.
L’analisi del voto
Partiamo da un assunto che, per chi conosce la politica, è la pietra angolare di ogni ragionamento: non si mischiano le mele e le pere. Per intenderci il dato elettorale si confronta solo con una tornata elettorale omologa e non con quelle più recenti. Figuriamoci con i sondaggi. E partendo da questo assunto non si può non condividere il ragionamento posto in essere nel tweet messo in rete il 25 settembre dalla leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. In quella comunicazione la leader di centrodestra sostiene, senza mezzi termini, che il fulcro della coalizione del governo Conte, il Partito Democratico, non ha vinto ma ha anzi subito un importante arretramento. I dati sono impietosi. In Veneto passa dall’16,6% all’11,9%. In Liguria crolla da un importante 25,6% al 19,9%. In Toscana, una roccaforte, scende dal 45,9% al 34,7%. In un’altra roccaforte, le Marche, oltre a perdere, dopo 25 anni, il governatore crolla nel voto di lista passando dal 35,1% al 25,1%. Arretramento anche in regioni dove ha confermato il governatore come in Campania e Puglia. Nel primo caso scende dal 19,4 % al 16,9%, nel secondo caso passa dal 19,8% al 17,2%.
Da giorni TV e giornali di regime parlano di vittoria PD alle regionali. Peccato i numeri dicano che sia calato in TUTTE le Regioni al voto. Ma la sinistra è così: piega la verità alla propaganda. Speriamo PD-M5S continuino a “vincere” elezioni come hanno fatto in questi anni 😄 pic.twitter.com/PWoqhsJXBQ
— Giorgia Meloni 🇮🇹 ن (@GiorgiaMeloni) September 25, 2020
Il PD ha perso undici regioni in cinque anni
I numeri sono chiari. Se il dato si sposta solo sulla vittoria del governatore, probabilmente l’unico dato che conta davvero, i numeri sono impietosi. Nel 2015, ossia prima dell’ultima tornata elettorale, il Partito Democratico e il centrosinistra in generale, erano alla guida di quindici regioni su venti. Solo tre Lombardia, Piemonte e Liguria erano appannaggio del centrodestra, mentre Trentino e Val d’Aosta erano guidate da liste civiche locali, nel primo caso in coalizione con il PD. Nel 2020 la situazione è totalmente ribaltata. In cinque anni, infatti, il PD ha perso la guida di dieci regioni, l’ultima in ordine cronologico la Regione Marche lunedì scorso. Non pervenuto da questo punto di vista il Movimento 5 Stelle che zero regioni governava nel 2015 e zero ne governa ora. Si può ancora parlare di vittoria o la narrazione generale racconta una realtà che realtà non è? Agli elettori l’ardua sentenza.
— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) September 23, 2020