Perugia, l’esame di italiano di Luis Suarez era truccato: Le intercettazioni

Era truccato l’esame di italiano di Suarez a Perugia

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La fretta è spesso una cattiva consigliera e in alcuni casi rischia di essere l’ispirazione di un reato, parliamo della clamorosa notizia, che rimbalza in questa ore sulle agenzie di stampa, secondo la quale l’esame di italiano svolto dal centravanti del Barcellona, Luis Suarez, a Perugia lo scorso giovedì era truccato. Vediamo i dettagli.

La ricerca del passaporto italiano

Il presupposto è dato dal fatto che Luis Suarez, per motivi legati al calciomercato, aveva un bisogno disperato di superare l’esame di italiano al fine di ottenere la cittadinanza italiana. Questo fattore gli avrebbe schiuso le porte allo status di cittadino comunitario aumentando, in maniera esponenziale, la possibilità di accasarsi dopo la rottura con il Barcellona. In prima linea per l’acquisto del bomber la Juventus che voleva piazzarlo al fianco di Cristiano Ronaldo. L’obiettivo, nemmeno troppo nascosto, è quello di mettere in rosa l’ennesimo campione al fine di tentare un nuovo assalto alla Champions League, trofeo che il club bianconero insegue dal lontano 1996, anno dal quale ha collezionato, l’ancora imbattuto, record di sette finali perse (cinque dall’ultimo trofeo).

L’indagine della Guardia di Finanza

La sessione di esame è stato disposta, ad hoc, per lo scorso 17 settembre ma qualcosa non è andata come doveva tanto che la Guardia di Finanza in queste ore ha acquisito una grossa quantità di documenti dagli uffici dell’Università per stranieri di Perugia. “Dalle attività investigative – si legge in una nota della Procura firmata da Raffaele Cantoneè risultato che gli argomenti della prova d’esame sono stati preventivamente concordati con il candidato”. Clamorose le intercettazioni che Cronaka12 è in grado di anticipare.

Le intercettazioni sull’esame di italiano di Suarez

Per motivi deontologici non indichiamo gli interlocutori, ma è evidente che parlano un addetto dell’Università e una persona interessata al fatto che Suarez possa approdare alla Juventus. Le conversazioni fanno parte del decreto di sequestro probatorio della procura di Perugia.

“Che livello dovrebbe prendere? b1” dice uno dei soggetti intercettati. “Dovrebbe? Deve prendere. Questo guadagna 10 milioni di stipendio l’anno e deve passare l’esame”. Ma non solo “Non spiccica una parola di italiano, coniuga i verbi solo all’infinito” per non tacere della cosiddetta pistola fumante, la prova provata dell’esame truccato: “L’abbiamo instradato bene”. Nel corso della conversazione emergono anche dubbi, remore e preoccupazioni. “Che voto gli do?” dice uno degli intercettati, “metti 3 tanto ho sento la rettrice la linea è quella”. “Se lo bocciateinsiste uno degli interlocutorici fanno gli attentati” ma anche: “Se i giornalisti gli fanno due domande va in crisi”, di qui la scelta di far entrare Suarez da un’ingresso secondario e di farlo uscire senza rilasciare mezza dichiarazione.

La sostanza è che alla fine il calciatore ha acquisito il titolo per richiedere il passaporto ma in parallelo resta anche la solita figura all’italiana condita dalla rivelazione di un sottobosco di intermediari senza scrupoli legati al calcio. I reati per i quali potrebbe aprirsi un procedimento giudiziario sono rivelazione di segreti d’ufficio, falso ideologico e falso in atto pubblico. Forse era meglio studiare o cercare di acquistare un altro centravanti.

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