Omicidio-suicidio a Rivara Canavese: il tragico annuncio
Rivara Canavese, piccolo centro di circa 2000 abitanti in Provincia di Torino, si è svegliato nel dramma, questa notte, alle 2, in via Giovanni Battista Beltramo, un operaio di 47 anni, Claudio Baima Poma, ha commesso l’omicidio del figlio di 11 anni e, subito dopo, ha completato la tragica opera con il proprio suicidio.
Il dramma di Rivara Canavese
A rendere, se possibile, ancora più drammatica la vicenda, il fatto che l’omicida-suicida ha annunciato il suo proposito attraverso un lungo post su facebook. Nello scritto postato sul popolare social network Baima Poma ha “spiegato” ad Iris, la sua ex compagna e mamma del piccolo Andrea, i motivi del gesto. Difficile descrivere le ultime parole dell’Uomo. Nel post, però, spiccano due fattori. Il primo la depressione con la quale combatteva “ho perso la mia battaglia”. Il secondo, la rabbia sorda, ed evidentemente patologica, verso la propria ex sulla quale scarica, prima di compiere il tragico gesto, la responsabilità del gesto. Un dramma nel dramma.
https://www.facebook.com/baima.p.claudio/posts/10216608347753090
Le indagini dei Carabinieri
Al fondo di tutto resta il tragico epilogo. La Vita di un bambino spezzata a soli 11 anni; la Vita di un Uomo spenta con il gesto meno umano che esista e la Vita della Donna che perde il figlio e si vede rovesciata addosso un’accusa insostenibile. Sul caso, già dalle prima ore del mattino di oggi, 21 settembre, indagano i Carabinieri della compagnia di Venaria Reale in stretta collaborazione con il Comando provinciale di Torino dell’Arma. Le motivazioni dell’omicidio-suicidio sembrano palesi, ma gli inquirenti vogliono definire tutti gli altri contorni della vicenda a cominciare dal fatto che l’arma utilizzata da Claudio Baima Poma era detenuta illegalmente.