Delitto di Cogne, l’avvocato Carlo Taormina, difensore della Franzoni nel fatto di cronaca del 2002, vince in tribunale contro la sua ex assistita
Il tribunale di Aosta dà ragione a l’avvocato Carlo Taormina che può proseguire nel pignoramento della villetta di Cogne dove nel gennaio 2002 si consumò uno degli episodi più noti della cronaca nera italiana.
A morire fu il piccolo Samuele Lorenzi e per quell’omocidio la madre, Annamaria Franzoni, fu condannata. Taormina difese la donna in tribunale e il suo onorario era di 275mila euro. Nell’atto del pignoramento la cifra è salita a 450mila euro.
La villetta di Cogne, in località Montroz, era l’unico bene aggregabile e così Taormina nei mesi scorsi, assistito dal figlio Giorgio, pignorò metà proprietà immobiliare dove la Franzoni, dopo sedici anni di carcere, tornò prima di trasferirsi sull’appenino emiliano.
Franzoni e marito si opposero a questo pignoramento ma oggi il giudice Paolo De Paola ha dato ragione all’ex avvocato della famiglia.
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Delitto di Cogne, ok del giudice: Taormina batte la Franzoni
#Cogne, sì al pignoramento della villetta del delitto https://t.co/fOsqSKnpJQ
— Adnkronos (@Adnkronos) September 18, 2020
I coniugi si erano opposti al pignoramento sostenendo che tale provvedimento non si potesse eseguire perché la villetta fa parte di un fondo patrimoniale nato nel maggio 2009. E proprio questo punto è stato respinto dal giudice. Secondo quest’ultimo il fondo costituito dal marito è legato alla vicenda della moglie che per via del suo stato non poteva occuparsi dei bisogni della famiglia.
E dei bisogni della famiglia è legato anche il debito verso l’avvocato e pertanto la costituzione del fondo non può essere utilizzato come opposizione al pignoramento.
A questo punto la casa può essere messa in vendita e su questo punto ci sarà un giudizio del tribunale il 30 ottobre prossimo.
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