L’estate sta finendo ma non si prospetta un buon augurio per il rientro in classe. Dalle particolari disposizioni sui banchi e sulle mascherine, l’emergenza covid porta anche molti professori, di diverse regioni d’Italia, a sollevare lettere di esoneri dal servizio per motivi di salute.
Alla difficile situazione che (anche) l’apparato scolastico dovrà essere molto di fronte al rispetto delle normative anti-Covid, si aggiunge quella delle proteste di insegnanti provenienti, in particolare, delle regioni del Veneto, Liguria e Campania. Chiedono di restare a casa, scettici e spaventati per la propria salute. Così le segreterie scolastiche, sparse per il Paese, ricevono centinaia di lettere di esoneri dal servizio.
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La posizione dei presidi sul rientro a scuola a settembre
“Come comportarsi?”. Questo l’interrogativo principe che i presidi rivolgono al Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca . Reclutare centinaia di supplenti o per mancanza di insegnanti, anche gli alunni rischieranno di rimanere a casa. Ed il ricorso alla didattica a distanza appare poco praticabile: i bambini non possono stare da soli in aula, qualcuno ci deve essere. Ma chi?
Sono i cd lavoratori fragili , ovvero chi presenta diverse patologie, chi è immunodepresso, chi ha un tumore. Ma anche chi ha superato i 55 anni, e nella scuola questa categoria abbonda: lo scorso anno erano 730mila di ruolo, mentre più di 300mila avevano già compiuto i 54 anni. Molti di loro potrebbero ottenere un certificato medico in cui si attesta che hanno bisogno di una sorveglianza sanitaria eccezionale, cioè di quella prevista dalla legge sulla tutela dei lavoratori e dalle norme approvate recentemente per chi può essere fatalmente esposto al coronavirus.
A risposta, il ministero dell’Istruzione è intervenuto, affermando: «Con riferimento al tema dei lavoratori fragili e alla loro gestione nel sistema scolastico, sono in corso specifici approfondimenti e interlocuzioni che coinvolgono anche le altre amministrazioni competenti in materia, il ministero della Salute e quello della Funzione Pubblica, per fornire alle scuole, in tempi rapidi, un quadro ancora più chiaro. Nel frattempo – continua – il Ministero invita ad evitare allarmismi. Dalle verifiche continue di queste ore con i territori non risulta infatti situazioni di criticità »