La storia dello Spezia, verso una storica promozione: lo scudetto ‘fantasma’ di una squadra mai stata in Serie A e che non giocò mai quel campionato.
Per la storia del calcio ligure e in particolare di La Spezia, quella di domani sera potrebbe essere una serata speciale: si gioca infatti allo stadio Picco il match tra la squadra di casa e il Frosinone, che sancirà chi delle due formazioni è la terza neopromossa in Serie A, insieme a Benevento e Crotone. La squadra ligure dal 2012 milita consecutivamente in Serie B e ha conquistato i playoff in sei campionati su otto, arrivando però sempre a un passo dal traguardo. Questo oggi appare quando mai vicino, visto il terzo posto della regular session e il risultato dell’andata, quando a Frosinone si è imposta uno a zero.
Leggi anche –> Serie A, scattano i raduni pre-campionato: tutte le date e le sedi
Verso il traguardo storico dello Spezia: la squadra non è mai stata in Serie A
Un traguardo storico a un passo per la squadra allenata da Vincenzo Italiano: lo Spezia, infatti, pur avendo una buona tradizione calcistica, non è mai riuscito a salire in Serie A. Ci sono nella sua lunga storia molti passaggi che l’hanno avvicinata a questo traguardo, sia nei primi anni della sua storia – la società è stata fondata nel 1911 – che nell’immediato Secondo Dopoguerra, quando l’A.C. Spezia cerca di fondersi con il G.S. 42º Corpo dei Vigili del Fuoco, ma la FIGC respinge la richiesta e gli spezzini si ritrovano senza la possibilità di affrontare il campionato che probabilmente gli spettava dopo quanto accaduto nel 1944.
Lo scudetto ‘fantasma’ vinto dallo Spezia
In quella stagione, infatti, si disputa il campionato di Divisione Nazionale 1944, meglio noto come Campionato Alta Italia 1944, sotto l’egida della Repubblica Sociale Italiana, governo fantoccio della Germania nazista, e della FIGC, controllata ancora dal fascismo. Ma in quel momento difficile per il nostro Paese, prima la stessa RSI, poi il Regno d’Italia disconobbero quel campionato, che avrebbe dovuto assegnare secondo i piani iniziali il titolo di Campione d’Italia. Fatto sta che nel Centro Nord il campionato si disputò e vide la partecipazione di 65 squadre, quasi tutte settentrionali, compreso il Torino FIAT, ovvero il ‘Grande Torino’ che era destinato a lasciare un’impronta nella storia del calcio mondiale, prima della tragedia di Superga.
A quel campionato, parteciparono inoltre i Vigili del Fuoco di La Spezia, nati dalle ceneri dello Spezia Calcio, dopo l’arresto e l’invio nei campi di concentramento tedeschi del presidente Coriolano Perioli. La formazione, grazie appunto all’intervento del comandante dei Vigili del Fuoco cittadini, l’ing. Gandino, rinasce e disputa un campionato incredibile, fino al triangolare finale con il Torino e il Venezia. Gli spezzini pareggiarono uno a uno coi veneti, battendo sorprendentemente i piemontesi in una gara che molto fece discutere. La vittoria del Torino sul Venezia laureò lo Spezia anzi i Vigili del Fuoco di La Spezia come primi del Campionato Alta Italia 1944.
La decisione di assegnare il titolo onorifico
Tanto si è discusso su quel campionato fino ai giorni nostri: solo nel 2002, infatti, questo ebbe il riconoscimento della FIGC di un titolo sportivo onorifico (ufficiale, ma non equiparabile allo “scudetto”). Per farla breve, lo Spezia si fregia di aver vinto un campionato che per due ragioni non ha mai partecipato: quella non era la Serie A e la squadra ligure nel massimo campionato non vi ha mai militato, quello non era lo Spezia, ma la squadra dei Vigili del Fuoco di La Spezia. C’è infine un altro ‘giallo’ e riguarda Sergio Angelini, centravanti di quella formazione, autore della doppietta al Torino e proveniente dal Livorno: questi, a quanto pare, entrò in campo sebbene dovesse scontare una squalifica. Un mistero, anche questo, mai del tutto chiarito.