In onda questa sera su Rai 1 “La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata”, film ispirato all’omonimo romanzo di Andrea Camilleri. Protagonista Michele Riondino, già famoso per il suo ruolo ne Il giovane Montalbano.
Michele Riondino, volto de Il giovane Montalbano, sarà questa sera il protagonista del film “La mossa del cavallo – C’era una volta Vigata”, tratto dall’omonimo romanzo del Maestro Andrea Camilleri. Nel cast anche Ester Pantano, vincitrice al festival “Cortinametraggio” del premio Camilleri, istituito quest’anno per ricordare il celebre scrittore scomparso
“La mossa del cavallo” in onda questa sera su Rai 1, fa parte del ciclo ” I racconti di Vigata” ispirati ai romanzi di Camilleri. Un poliziesco ambientato in Sicilia nel 1877, più precisamente a Montelusa, luogo immaginario dei racconti del Maestro, il cui nome è preso in prestito da un altro illustrissimo siciliano, Luigi Pirandello.
Il film, ispirato ad un fatto realmente accaduto nel 19° secolo a Barrafranca, in provincia di Enna, viene ambientato dallo scrittore tra Vigata, città di nascita dell’ispettore Bovaro interpretato da Riondino, e Montelusa.
Vigata e Montelusa sono due dei tanti nomi immaginari assegnati a luoghi reali dal Maestro Camilleri. Ma dove si trovano realmente?
Vigata è il paese da cui prende il nome un intero ciclo di Romanzi di Andrea Camilleri, di cui fa parte anche il racconto in onda questa sera “La mossa del Cavallo”. Non si può indicare con precisione un solo luogo che corrisponda a Vigata, bensì un insieme di località tra le provincie di Agrigento e Ragusa.
All’ingresso di Porto Empedocle, città natale di Camilleri, si può trovare un cartello di benvenuto con su scritto “Porto Empedocle Vigata”, un modo da parte della cittadina per onorare lo scrittore.
L’ispettore Bovaro, protagonista de “La mossa del Cavallo” verrà trasferito a Montelusa, luogo attorno al quale girerà tutta la storia. Ma è anche la città dove si trova il commissariato di Montalbano, Catarella, Mimì Augello e Giuseppe Fazio.
Si tratta anche in questo caso di un luogo immaginario, il cui nome è ripreso da un altro grandissimo siciliano, Luigi Pirandello.
Come diceva lui stesso “Agrigento sarebbe la Montelusa dei miei romanzi, però Montelusa non è un’invenzione mia ma di Pirandello, che ha usato questo nome molte volte nelle sue novelle: l’Agrigento di oggi la chiamava Girgenti e anche Montelusa, e io gli ho rubato il nome, tanto non può protestare”.
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