Chiusura della discoteche, Linus attacca a testa bassa: “Eravate ubriachi?”

Chiusura della discoteche, Linus attacca da Instagram

Linus Discoteche

Un presa di posizione dura, diretta e, forse anche a sorpresa, arriva nella serata di domenica 16 agosto rispetto all’ordinanza del Governo Conte relativa alla chiusura delle discoteche, a sparare ad alzo zero è Dj Linus, nome d’arte di Pasquale Di Molfetta, conduttore radiofonico e televisivo, direttore artistico di Radio Deejay prima e ora direttore editoriale di tutto il polo radiofonico del gruppo GEDI, l’editore tra gli altri, di alcuni dei quotidiani più vicini all’esecutivo, La Repubblica, La Stampa e l’Huffington Post. Vediamo cosa è successo.

La scelte del Governo

Il motivo, come detto, è chiaro: la decisione dei ministri del governo presieduto da Giuseppe  Conte, Francesco Boccia, Roberto Speranza e  Stefano Patuanelli di chiudere le discoteche e le sale da ballo dal 17 agosto al 7 settembre. Decisione corroborata da una vera e propria stretta sull’uso delle mascherine che tornano obbligatorie nei locali e nei luoghi di assembramento dalle 18 di sera alle 6 di mattina. La scelta è legata alla recrudescenza dei contagi da coronavirus covid-19 che in questi giorni in Italia sono tornati ai livelli di maggio. La decisione dell’esecutivo ha scatenato reazioni di vario tipo e tra queste fa molto rumore quella di Linus una vera e propria autorità a tutto tondo nel campo della musica e nel campo delle discoteche.

Il post di Linus sulla chiusura delle discoteche

Linus dal proprio account Instagram ha postato una riflessione molto dura. E’ partito dall’esperienza diretta, in discoteca “Ci ho passato buona parte della mia vita”; si è poi schernito “ho dovuto mordermi la lingua per non fare polemica” ma poi ha colpito durissimo. “Ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!?”. Linus ne ha anche per i gestori della discoteche “non una categoria al di sopra di ogni sospetto”. Porta ad esempio il “modello Ibiza” “nella capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse”. Per poi chiudere con l’affondo sulla crisi economica: “A parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione?”

 

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E così, da oggi, quando peraltro non conta quasi più niente, le discoteche torneranno a restare chiuse. Ho dovuto mordermi la lingua in queste settimane per evitare di infilarmi in polemiche di cui proprio faccio volentieri a meno, ma adesso che è stata presa la decisione posso chiedermi…ma quale imbecille di politico, governatore, sindaco o questore poteva pensare che si potessero aprire e non avere assembramenti?!? I gestori delle discoteche non sono esattamente una categoria al di sopra di ogni sospetto, ma come puoi pensare che la gente in un locale non faccia quello per cui c’è andata, cioè stare insieme? Perché le avete fatte aprire, eravate ubriachi o interessati? A Ibiza, capitale delle discoteche europee, hanno avuto il coraggio di tenerle chiuse, qui ogni zona poteva decidere in funzione dei casi della regione. Perché nei locali al mare (gli unici aperti) si sa che ci vanno solo i ragazzi del posto, non i turisti. “I ragazzi hanno diritto di vivere”, dicono i paraculi. I ragazzi hanno migliaia di altri modi per divertirsi. Correndo qualche rischio, certo, perché è assurdo pensare di chiudersi in un bunker. Ma è stupido favorire i problemi. “Il settore è in crisi”. Certo, e ovviamente mi dispiace, ci ho passato buona parte della mia vita, ma a parte Amazon conoscete qualche attività che non abbia avuto problemi da questa situazione?

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