Il 14 agosto 2018, alle 11:36, crollava il Ponte Morandi, simbolo del capoluogo ligure, in cui persero la vita 43 persone. “La città non resterà sola, rinascerà” ha detto il presidente Conte durante la cerimonia in ricordo delle vittime. Nel pomeriggio sarà scoperta una targa con i 43 nomi. Attese in serata 3 fiaccolate in diverse zone della città.
Sono passati 2 anni dal tragico crollo del Ponte Morandi, il viadotto sul Polcevera, in cui persero la vita 43 persone. Oggi la città si prepara al ricordo delle vittime con un calendario ricco di eventi e iniziative. Dopo la messa tenutasi questa mattina nella Chiesa di San Bartolomeo della Certosa celebrata dall’arcivescovo di Genova Marco Tasca, si è svolta una funzione religiosa privata voluta dai familiari delle vittime in cui è intervenuto anche il presidente del Consiglio.
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La commemorazione è avvenuta nella Radura della Memoria, sotto il nuovo ponte San Giorgio, inaugurato lo scorso 4 agosto. Il Comitato dei familiari delle vittime ha voluto incominciare la commemorazione in silenzio, mostrando un filmato con i volti e i nomi dei loro parenti morti. A seguire, la benedizione della Radura della Memoria in cui sono stati piantati 43 alberi, uno diverso dall’altro, e gli interventi di Egle Possetti, presidente del Comitato delle vittime, e di diverse personalità istituzionali, dal sindaco Bucci al governatore Toti, dal premier Conte all’imam Husein Salah.
Alla fine della cerimonia di commemorazione, sotto il nuovo ponte San Giorgio, si sono susseguiti una serie di interventi, tra cui quello di Egle Possetti, portavoce e presidente del Comitato dei parenti delle vittime che, duramente, davanti ai rappresentanti delle Istituzioni, non si è limitata solo a ricordare la mancanza di risposte certe, ma ha anche sferrato un duro attacco al sistema, definito “marcio”, che ha permesso il crollo del ponte: “I nostri familiari sono vittime di una strage che non sarebbe mai dovuta accadere. Auspichiamo riforme importanti, non è più accettabile che i processi possano durare decenni e le parti lese oltre al dolore del ponte, debbano attendere una giustizia che forse non arriverà mai. Non possiamo continuare a farci umiliare, è necessario che il nostro Paese al completo, compresi gli imprenditori che lavorano con responsabilità, possa ripartire per uscire dal baratro nel quale è stato fatta precipitare anche la nostra credibilità, dovremo essere in grado di mettere all’angolo un sistema marcio che ha permesso il crollo del ponte”.
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Poco prima l’intervento del presidente del Consiglio: “Le 43 vittime del crollo non potremmo mai dimenticarle” dice Conte, “a nome del governo garantiamo l’impegno di non lasciare Genova sola. Abbiamo creato le premesse affinché possa rinascere. Ci sono le premesse per farlo”. Il premier, che torna a Genova 10 giorni dopo l’inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio, ha poi rivolto un pensiero anche ai familiari che attendono ancora chiarimenti sulla tragedia: “Non vi lasceremo soli in questa vostra richiesta di accertamento delle precise responsabilità. Il vostro dolore è il nostro e la vostra ferita è la nostra. Questa esperienza non rimarrà confinata in ambito familiare ma vi sosterremo nello sforzo per alimentare una memoria collettiva”.
Marco Bucci, sindaco di Genova e commissario per la ricostruzione del viadotto, prima di partecipare alla messa di suffragio per le vittime del ponte, ha ricordato che “da Genova oggi deve partire un monito, affinché si trovino le risorse umane, finanziarie e tecnologiche per fare sì che le infrastrutture non siano solo belle ma anche sicure”. Sul tema della sicurezza è intervenuto anche il Presidente della Repubblica Mattarella che, in una lettera al quotidiano genovese Il Secolo XIX, ha detto: “Quel tragico evento è stato vissuto anche come simbolo di contraddizioni presenti del nostro Paese, nel quale modernità, genio e sviluppo convivono con incurie inaccettabili e con antiche negligenze” e ha parlato poi di “ricostruire una affidabile cultura della sicurezza”.
Numerosi anche gli interventi social. “14 agosto 2020 a Genova, alla Radura della memoria. Il dolore di due anni fa deve rimanere collettivo. La tragedia del ponte è un monito incancellabile. Ogni giorno lavoriamo e continueremo a lavorare per la sicurezza delle persone” twitta la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli, mentre Luigi Di Maio è intervenuto su Facebook scrivendo che “giustizia sarà fatta definitivamente solo quando i Benetton saranno totalmente fuori da Aspi”.
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