Eurostat gela il Ferragosto, crollo del PIL in Europa
La stima flash di Eurostat, l’Ufficio statistico dell’Unione europea, gela di colpo il Ferragosto dei cittadini europei, rendendo noti i dati del secondo trimestre del 2020, il primo già direttamente colpito della diffusione della pandemia da coronavirus covid-19 in Europa, secondo la statistica il Pil, il Prodotto Interno Lordo, dell’eurozona è in crollo del 12,1%. Leggermente inferiore il calo nell’Unione Europea a 27 Stati dove il dato si attesta al -11,7%.
Il calo peggiore dal 1995
Secondo quanto rileva Eurostat quello comunicato oggi, 14 agosto 2020, è il calo peggiore mai registrato dal momento in cui la struttura della Commissione Europea ha iniziato i suoi rilievi, nel lontano 1995. Nel primo trimestre dell’anno 2020 il calo del prodotto interno lordo era già in essere ma era stato “solo” del 3,6% nell’area euro e del 3,2% nell’Unione Europea. Ma è nel raffronto con l’anno precedente, il 2019, che il dato di diventa drammatico. Sempre secondo la nota ufficiale diffusa da Eurostat il PIL dell’area euro è diminuito addirittura del 15%. Inevitabili gli effetti sulla disoccupazione e sui consumi che crollano in maniera verticale generando la recessione. Da segnalare che in alcuni stati, tipo la Polonia, si tratta della prima recessione della storia.
Borse in picchiata
All’annuncio da parte di Eurostat del crollo del PIL la reazione di tutte le Borse è stata estremamente negativa. A Francoforte l’indice Dax, quello che contiene i 30 titoli maggiori, cede l’1,41%. A Londra il Ftse100, quello delle 100 maggiori società di capitale quotate al London Stock Exchange, scende del 2,15%. A Parigi il Cac40, l’indice che prende nome dal primo sistema automatizzato della Borsa transalpina, scivola del 2,34%. Drammatico il dato Ibex di Madrid, paese peraltro in lotta serratissima con il rialzo del numero dei contagi, che lascia sul campo il 2,51%. Più “contenuto”, al momento, il crollo di Milano che si ferma a -1,9% parte del quale determinato dalla questione Atlantia.