Nuova ordinanza del governo Conte in materia di Coronavirus, cosa prevede per discoteche e movida, il caso Soverato e le parole di Briatore.
“Se i numeri non cambiano, sarà inevitabile un freno alla movida selvaggia, la prossima settimana si cercherà di condividere una scelta rigorosa con tutte le Regioni”, questo quanto affermato dal ministro per gli Affari Regionali, Francesco Boccia, in un’intervista a ‘La Stampa’. Di fatto, dunque, il governo sarebbe già al lavoro per un provvedimento da mettere in atto dopo Ferragosto. Viene spiegato che anche le associazioni di categoria si stanno mostrando collaborative e molto dipende dal dialogo con le Regioni.
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Nei giorni scorsi, c’è stata un’ordinanza in senso restrittivo emanata dal ministro della Salute, Roberto Speranza, in materia di norme di contenimento del Coronavirus. Riguardava però soltanto i rientri dall’estero, con norme stringenti per chi arriva da Croazia, Grecia, Malta e Spagna. Inoltre “si aggiunge la Colombia alla lista dei Paesi per cui è previsto divieto di ingresso e transito”. Per tanti cittadini, queste scelte non tengono conto a pieno della tutela della salute pubblica e anche da parte del governo Conte si chiarisce che su discoteche e movida occorre sicuramente muoversi per prendere provvedimenti.
Al momento, le serate in discoteca stanno provocando soltanto polemiche, anche da parte di altri esercenti che puntano sul ‘divertimento’. In particolare, polemizzano con l’apertura delle discoteche altri organizzatori di concerti e spettacoli, costretti a rispettare regole ben più ferree. Non solo: anche gli operatori della cultura sottolineano come stringenti siano le norme ad esempio sull’apertura delle biblioteche. Intanto, diverse Regioni, come la Sicilia ad esempio, hanno vietato serate al chiuso e chiesto un preavviso di 48 ore per chi intendesse organizzare eventi all’aperto. Dopo Ferragosto, dovrebbe arrivare un provvedimento organico del governo, che potrebbe ‘richiudere’ le discoteche. Ma sarà forse tardivo?
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Tra i provvedimenti ad hoc presi da amministratori locali, c’è quello del sindaco di Soverato, in provincia di Catanzaro, Ernesto Alecci. Il primo cittadino si è mosso dopo la denuncia social di un giovane, che dopo essere stato in una discoteca ha scoperto di essere positivo al Coronavirus. Il ragazzo su Facebook ha lanciato un appello ai suoi coetanei e a quanti frequentino quel mondo: “Ve lo scrivo qui in modo da raggiungere più persone possibile: chiunque sia stato a stretto contatto con me negli ultimi 14 giorni si faccia un tampone”. Quindi ha confermato la positività al Coronavirus.
Il primo cittadino Alecci non è rimasto a guardare e ha subito disposto la chiusura delle discoteche e in generale di tutti i locali della movida su territorio comunale. Queste le sue parole. “In maniera precauzionale ho emesso l’ordinanza che chiude le attività di intrattenimento musicale di tutta la città, non solo dei due locali, ma di tutti quelli che lo fanno. Lo faccio a malincuore ma è obbligatorio in questo momento essere attenti e responsabili per evitare che il virus si possa diffondere. Non dobbiamo cadere nel panico ma non possiamo abbassare la guardia”.
Intervistato da ‘La Stampa’, interviene sulla questione anche Flavio Briatore, imprenditore di successo e proprietario del Billionaire. Questi dice di fare attenzione ai toni troppo allarmistici: “Meglio che il divertimento si concentri all’interno di locali controllati, altrimenti i rischi sono molto più alti. Le cifre dei contagi e dei morti per fortuna ci dimostrano che il divertimento estivo non ha provocato tutti questi danni”. Bocciato il bonus vacanza: “Sarebbe stato meglio dare quei soldi alle famiglie per andare al supermercato. Questa formula è sbagliata, prima di tutto perché tocca agli albergatori anticipare la cifra. E non è un caso che in pochi stiano aderendo”.
Flavio Briatore rivolge quindi il suo sguardo, in prospettiva, ad altre possibili soluzioni e sostiene la necessità di “consentire l’arrivo dei turisti russi, arabi e americani: sono amanti del nostro Paese e ogni anno lasciano tanti soldi. Con tamponi e controlli sanitari sarebbe stato possibile farli entrare senza problemi. Poi dobbiamo migliorare la comunicazione. C’è troppa confusione nelle direttive tra una regione e l’altra: da qualche parte si autorizzano aperture, da altre invece no. Il governo avrebbe dovuto decidere per tutti”.
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