Forte alluvione colpisce l’isola di Eubea provocando la morte di 7 persone, tra cui un piccolo turista di soli 8 mesi. Ingenti danni e forti polemiche da parte dei residenti. Ci sono ancora dei dispersi.
Strade come fiumi e appartamenti allagati: questa è la descrizione dei sopravvissuti alla furia dell’alluvione che ha colpito l’isola di Eubea, una delle più grandi della Grecia e meta turistica rinomata. Un’alluvione causata dall’abbattersi del ciclone Thalia sull’isola dell’Egeo che ha colto di sorpresa nella notte tra Sabato 8 e domenica 9 agosto turisti e residenti.
Ad ora sono 7 le vittime accertate, tra queste un bambino di soli 8 mesi, in vacanza nella zona balneare di Politika insieme ai suoi genitori, che sembrerebbe essere stata scaraventato violentemente fuori dalla culla.
Centinaia le richieste di soccorso
Nella stessa zona sono stati rinvenuti i cadaveri di due anziani, una donna di 85 e un uomo di 86, rimasti bloccati all’interno dell’abitazione in cui si trovavano.
Sono state centinaia le richieste di aiuto da parte della popolazione che nel frattempo ha provato a mettersi in salvo salendo sui tetti delle abitazioni e arrampicandosi ovunque potessero sfuggire alla furia dell’acqua.
Forti critiche alle autorità e la risposta del viceministro
Altrettante le critiche alle autorità, accusate da parte della popolazione di non aver applicato il protocollo di allerta ed evacuazione, nonostante le previsioni meteorologiche avessero annunciato piogge di forte intensità.
“Non Avevamo una previsione corretta, avremo agito diversamente”
Si giustifica così il viceministro della Protezione Civile Nikos Chardalias, arrivato sull’isola l’indomani della tragedia, affermando che la bomba d’acqua che si è abbattuta sull’Isola non era prevedibile e che in sole 6 ore sono caduti sull’isola 350 mm d’acqua contro i 65 mm previsti in 24 ore.
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