10 anni fa il suo terribile delitto di Biancavilla: venne uccisa Valentina Salamone, dal suicidio simulato alla condanna dell’ex amante.
La vicenda di Valentina Salamone è ritenuta da molti uno dei femminicidi più terribili che sono accaduti nel nostro Paese: sono passati dieci anni ma certi dettagli sono ancora vivi nella memoria di molti. Aveva 19 anni la ragazza di Biancavilla, nel catanese, e una sola colpa, quella di essersi innamorata dell’uomo sbagliato. Quell’uomo era Nicola Mancuso, pregiudicato, sposato, padre di 3 figli e oltre 10 anni più grande di lei. La ragazza vuole uscire dalla clandestinità e vuole che quell’uomo lasci la sua famiglia per lei, gli dice anche di essere incinta, anche se non è vero.
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Il delitto di Valentina Salamone: dal suicidio simulato alla condanna
Verso la fine di luglio del 2010, i due amanti vanno insieme a una festa in una villa di Adrano e lei non fa più rientro a casa. La trova impiccata il 24 luglio 2010 un operaio dell’Enel che sta facendo alcuni lavori all’esterno della villetta. La polizia bolla il caso come suicidio, ma i genitori della ragazza, Nino e Agata, non ci credono. Ci sono troppi dettagli che non tornano e poi la giovane sembra che volesse liberarsi da quel cappio al collo. Qualche mese dopo, la Procura di Catania riapre le indagini, dopo la scoperta di traccia di DNA maschile trovata sotto una delle scarpe della ragazza. Emerge anche la relazione clandestina tra Valentina Salamone e Nicola Mancuso e il DNA corrisponde a quello dell’uomo.
Incriminato di quel delitto, Nicola Mancuso viene dunque rinviato a giudizio. In quel momento, è in carcere perché condannato per traffico di droga. Nel 2016, parte il processo, che finisce tre anni dopo, a giugno 2019. Nicola Mancuso viene condannato all’ergastolo. A incastrarlo c’è anche la confidenza fatta in carcere al boss ergastolano poi pentito Aldo Navarria: “E che dovevo fare… meglio la sua che la mia famiglia…”. Ottenuta giustizia, i genitori di Valentina Salamone sottolineano: “Non perdoneremo mai chi ha fatto questo a nostra figlia“.