Desiree Mariottini, arriva la sentenza: uno dei condannati scarcerato

Desiree Mariottini, dei 4 imputati condannati, due sono all’ergastolo mentre uno è tornato libero senza avere diritto di replica, per la madre questa non sembra giustizia.

Desiree Mariottini, i quattro condannati all'ergastolo, uno è stato scagionato (LaStampa)
Desiree Mariottini, i quattro condannati all’ergastolo, uno è stato scagionato (LaStampa

Dopo sette ore di camera di consiglio la Terza Corte d’Assise ha condannato il ghanese Yousif Salia, di 33 anni al carcere a vita, mentre i senegalesi Mamadou Gara e Brian Minthe hanno ricevuto l’ergastolo a 24 anni e sei mesi.

Per il nigeriano Chima Alinno, c’è stato un ordine di scarcerazione, questo ha fatto pensare l’opinione pubblica e soprattutto la madre della vittima. Sono passati circa 3 anni dalla mattina del 19 Ottobre 2018, quando la polizia trovò il corpo di Desirèe Mariottini in una casa abbandonata a Roma.

Il quartiere San Lorenzo di Roma è sempre stato un raduno e il giaciglio di molti pusher e tossici, alcuni pensarono ad una morte per overdose, ma dopo qualche indagine ci si accorse che la ragazza minorenne era stata drogata per poi essere violentata da 4 persone.

Tutti furono accusati di omicidio, violenza sessuale di gruppo e cessione di sostanze stupefacenti, dopo circa 7 ore di camera di consiglio la Corte d’Assise ha condannato i responsabili.

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Desiree Mariottini, uno dei quattro condannati è stato scagionato e adesso è libero

Il ghanese Yousif Salia è stato condannato all’ergastolo, lo stesso è stato anche per Mamadou Gara, Brian Minthe è stato condannato a 24 anni, mentre il nigeriano Chima Alinno anche lui è stato condannato a 24 anni.

Uno dei quattro indagati, Brian Minthe è stato rilasciato perché la violenza sessuale era il reato per il quale era stato attivato in custodia cautelare.

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La madre della ragazza si è mostrata delusa, dichiarando che uno degli assassini di sua figlia adesso è a piede libero, non riesce a spiegarsi tutto ciò e sta perdendo anche la fiducia nella giustizia.

Tutti i condannati erano presenti al momento della lettura, per tutto il giorno sono stati dietro le sbarre e non potevano muoversi, mentre il giudice leggeva, uno dei famigliari della ragazza ha maledetto i 4 condannati dicendogli di bruciare all’inferno e di avere una vita di stenti e difficoltà.

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